Quanto ami il tuo corpo? Ma soprattutto: Pensi che il tuo corpo ti ami?

Due domande che ho parafrasato da un passaggio del libro Big Magic di Elizabeth Gilbert perché racchiude uno spunto di riflessione molto importante. Nel libro al posto della parola corpo c’è Natura; fino a qualche giorno fa avevo intenzione di utilizzare la citazione così com’è, ma poi è successo qualcosa…

È un sabato pomeriggio di quasi estate. Nel piccolo borgo medievale di Calcata il cielo è attraversato da branchi di nuvoloni neri che si muovono veloci.
Alzo la testa e seguo per un attimo in silenzio la loro danza.
“Dici che pioverà?”
“Speriamo che tenga ancora un po’”
Lo spero davvero, perché ho voglia di passare altro tempo con la mia amica che ha il suo banchetto di artigianato etnico in piazza. Un tempo di nutrimento, condivisione, gioia, di cui avevo davvero bisogno. Mi volto verso mia figlia che sta utilizzando il passeggino come una parete da arrampicata; segnali di impazienza. “Ho fame” dice. Andiamo a prendere qualcosa al forno vicino, e ne approfittiamo per girovagare un po’ tra i vicoli. Mentre mia figlia che smangiucchia la sua pizza bianca è l’esca perfetta di negozianti insistenti, noto che il cielo si tinge di nero; neanche il tempo di alzare lo sguardo e capire cosa sta succedendo che iniziano a cadere a terra gocce d’acqua enormi.
Ci dirigiamo verso un arco vicino per ripararci. Pur essendo un tragitto breve indugio… In meno di un minuto sono zuppa dalla testa ai piedi, eppure sono felice!
Stare sotto la pioggia mi apre un enorme sorriso nell’Anima che si trasmette al volto… Avevo una voglia pazzesca di starmene lì sotto, a farmi bagnare da queste gocce che a contatto con la mia pelle diventano tiepide, setose, delicate, e mi accarezzano lievi fino a raggiungere le parti più antiche di me.
“Mamma! Mamma vieni, ti stai bagnando!”
Quella piccola voce mi riporta a lei, e raggiungo anch’io l’arco per ripararmi; mio marito mi mostra dal suo cellulare una foto che mi ha scattato qualche istante prima senza che me ne accorgessi. “Eri così bella… la Donna della Pioggia”
E restiamo così, sotto l’arco, stracolmi di Amore, Gioia e Magia...

Una sensazione molto simile a quella che ho provato leggendo i passaggi di Big Magic in cui la Gilbert scrive: “Lo scambio di amore tra la terra e le persone contribuisce a portare alla luce i frutti creativi di entrambe. La terra non è indifferente nei nostri confronti, ma anzi chiede i nostri doni in cambio dei suoi - è questa la natura reciproca della vita e della creatività”

Vedere nero su bianco una cosa che ho sempre dato per scontata, perché fa parte della mia realtà, mi ha fatto riflettere. Io amo profondamente la Terra e la Natura, e ho sempre creduto che lei ci ricambi in modo smisurato, anzi probabilmente sono io a dover migliorare la mia espressione di gratitudine nei suoi confronti, ma mi rendo conto che per moltissime persone non è così.

O perché non ci hanno mai pensato, o perché pensano addirittura che la Terra non ci ami affatto, e si comportano di conseguenza…

Ciò che invece torno a ribadire e ripetere spesso, magari anche con insistenza, è che non dobbiamo dimenticare che anche noi, come esseri umani, siamo parte di quella Natura, a partire dal nostro corpo, che ne condivide gli elementi e i mutamenti.

La nostra guarigione, a qualsiasi livello la desideriamo, deve passare necessariamente per questa (ritrovata) consapevolezza.

Lo credo talmente tanto da averlo posto come base per il mio lavoro.

Perché la Donna della Pioggia mi ha fatto cambiare idea su cosa scrivere?

Perché è la prima foto integrale di me stessa che mi piace e amo… Dopo anni!

Da che ho memoria, ho difficoltà ad accettare l’aspetto del mio corpo: c'è sempre qualcosa che vorrei cambiare; pur essendo stata per la maggior parte della mia vita normopeso, desideravo avere un corpo diverso.

Non voglio entrare troppo nelle implicazioni di questa affermazione, perché c’è chi ha esplorato meglio di me l’argomento, ma soprattutto mi allontanerei da ciò che voglio invece trasmettere oggi.

Il punto fondamentale è che ora, che sono palesemente sovrappeso, ho iniziato ad amare il mio corpo, perché lo comprendo, ascolto la sua saggezza così profonda e innata, ma soprattutto lo amo perché ho iniziato ad amare profondamente anche tutte le altre parti di me stessa.

Sia però ben chiaro: ho sempre pensato che il mio corpo mi amasse in modo viscerale, profondo e soprattutto incondizionato!

C’è chi sostiene che non ci sia nulla di “romantico” in questo, che non è amore, ma semplice logica di sopravvivenza, rispetto profondamente questa posizione, ma dentro di me, sento invece che io e il mio corpo abbiamo questa meravigliosa relazione romantica che va avanti da quasi quarant’anni… e vi posso assicurare che non mi ha mai deluso!

C’è ancora chi sostiene che la perfezione non appartenga a questo mondo, invece ritengo che la Natura e il nostro corpo siano perfetti… ma davvero perfetti!

Lo sento e lo penso al punto che mi commuovo davanti alle tavole anatomiche, e alle lezioni di fisiologia avevo gli occhioni lucidi dalla meraviglia… lo so, per molte persone può sembrare una cosa strana, ma se ne parlo è perché credo che sia l’unico modo per far comprendere, a te che mi stai leggendo, qual è il mio Punto di Vista; la base su cui giorno per giorno costruisco la mia vita.

Questo è il motivo per cui mi impegno tanto nel mio lavoro, e anche perché voglio che quante più persone possibile possano scoprire, anzi ri-scoprire quanta meraviglia, quanto amore ci circonda.

Ci ho persino fatto creato un percorso per quanto questa cosa mi sta a cuore. Il focus pricipale è di farti comprendere in che modo puoi riportare pace e serenità nella tua vita, iniziando a occuparti attivamente del tuo BenEssere e della tua Salute, e allineando i tuoi Ritmi a quelli della Natura… insomma imparando da lei a gestire il cambiamento.

Se la cosa ti incuriosisce, scrivimi e ti invierò tutte le informazioni utili

Ogni cosa che faccio va in questa direzione, e oggi sono davvero molto felice di rispondere sì a tutte e due le domande iniziali: Sì amo il mio corpo (con tutti i suoi segni, le cicatrici, e le fragilità) e Sì credo che il mio corpo mi ami infinitamente.

E tu, che hai letto fino qui, cosa risponderesti?